Lo scrigno

C’era una volta un vecchio saggio che, prima di morire, lasciò in eredità ai suoi tre figli uno scrigno, dicendo loro che dopo la sua morte avrebbero potuto aprirlo, uno dopo l’altro, e al suo interno avrebbero trovato qualcosa di molto prezioso. I tre figli, dopo la morte del padre, presero lo scrigno e si accinsero ad aprirlo. Al suo interno, in realtà, c’era solo uno specchio.
Fu prima il turno del più grande, un uomo con una grande barba;  poi fu il turno del mediano, un uomo con un’espressione sempre corrucciata.
Infine fu il turno del più giovane, un ragazzo sempre allegro e spensierato.



Dopo che ognuno ebbe aperto e guardato all’interno dello scrigno, i tre figli si riunirono e parlarono di cosa fosse la cosa preziosa che vi avevano trovato. Il primo disse: «Io vi ho trovato l’immagine di un saggio con una grande barba che gli copriva il volto, perciò la cosa preziosa che mio padre mi ha lasciato è la consapevolezza del valore della saggezza». Il  mediano disse: «Io vi ho trovato l’immagine di una persona dall’espressione arrabbiata, perciò la cosa preziosa che mio padre mi ha dato è l’avvertimento che nella vita si può incontrare ogni sorta     di difficoltà».

 Infine, fu la volta del più giovane: «Quello che vi ho trovato io è   l’immagine di       una persona allegra e spensierata, perciò mio padre mi ha insegnato l’importanza di essere sempre contento».



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